Carrelli abbandonati? Migliora il tuo e-commerce!

Pubblicato il 28 Aprile 2022

Scopri come rendere più efficace il tuo e-commerce, aumentare le vendite e abbassare la percentuale dei carrelli abbandonati, grazie all’esperienza dei consulenti di Sanmarco Informatica

Perché l’e-commerce vende meno di quel che potrebbe?

Capita frequentemente che un e-commerce B2C venda meno del previsto: le cause possono essere molte e specifiche per ogni realtà. Uno dei casi tipici è quando un’azienda B2B si cimenta anche nel mercato B2C, e si trova ad affrontare problematiche nuove e inaspettate, come quella dei carrelli abbandonati.

Si può definire carrello abbandonato il fenomeno di quando l’utente non conclude l’acquisto del prodotto nell’e-commerce che sta visitando, interrompendo il suo customer journey.

Uno dei problemi principali degli e-commerce è quello di essere trovato dagli utenti che effettuano le ricerche online, oltre ad avere un alto coefficiente di conversione.

Ma spesso un’azienda, anche se mette in vendita nel suo portale B2C il prodotto giusto per il mercato corretto e allo stesso tempo il suo sito viene trovato facilmente sui motori di ricerca, non riesce comunque ad avere abbastanza utenti che entrano nel suo e-commerce e che comprano il prodotto, ma ne ha invece molti che per varie ragioni abbandonano i carrelli dell’eshop prima dell’acquisto.

L’esperienza storica di Sanmarco Informatica in questa area di progettazione e-commerce, ha portato i suoi professionisti a maturare una serie di competenze, sia consulenziali per trattare il problema dei carrelli abbandonati, sia tecniche per aiutare a risolverlo.

Le problematiche che vengono affrontate partono sempre dal chiedersi due domande:

  • Quali sono i motivi per cui ci sono i carrelli abbandonati?
  • E quando si trovano i motivi, dopo cosa si può fare?

I motivi possono essere relativi all’utente o legati a responsabilità dell’azienda. Per esempio, non tutti quelli che navigano in un portale e-commerce ci entrano necessariamente per acquistare, ma magari anche solo per curiosare. E con questi utenti è molto difficile effettuare una conversione, perché usano il sito come un motore di ricerca di informazioni commerciali, senza poi comprare l’articolo.

Potrebbero poi esserci dei problemi tecnici: la navigazione nel portale potrebbe non essere ottimizzata per tutti i dispositivi e smartphone, magari perché è un e-commerce fatto qualche tempo fa. In questo caso, lo specialista dovrebbe intervenire prontamente per risolvere la situazione.

Oppure le problematiche potrebbero essere le seguenti:

  • il percorso di acquisto ha troppi passaggi;
  • l’utente si accorge che il portale nel quale entra non è un https, quindi non ha una connessione protetta e, se inserisce i dati della carta di credito, corre un rischio;
  • l’utente non trova la condizione di pagamento che gli interessa (ad esempio, c’è la possibilità di usare la carta di credito, ma non c’è Paypal, il contrassegno, o la possibilità di pagare a rate…).

Per questo bisognerebbe sempre aggiornare questi dettagli in funzione delle tendenze di acquisto.

Dopodiché potrebbe essere che l’utente entri nel portale e-commerce perché il prezzo di un prodotto ricercato è appetibile, ma che poi si accorga che le spese di trasporto sono troppo elevate. O potrebbe anche non riconoscersi nelle politiche di reso aziendali, perché se una persona vuole comprare un prodotto che costa molto, prima di effettuare l’acquisto valuta ogni singolo dettaglio…

Inoltre l’utente magari si aspetta uno sconto personalizzato e quindi decide di aspettare a comprare il prodotto che gli interessa, perché nel frattempo l’azienda potrebbe attuare una promozione riservata, perché ormai anche gli utenti sanno che praticamente ogni azienda monitora i suoi visitatori.

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Cosa fare per ridurre il problema dei carrelli abbandonati?

Tutte le sopracitate evidenze contribuiscono ad aumentare la percentuale di carrelli abbandonati, che può essere molto alta. Ci possono infatti essere da un 40% a un 70% di persone che mettono i prodotti sul carrello e poi non concludono l’acquisto.

Per abbassare questa percentuale bisogna mettere in atto degli interventi di tipo aziendale e strategico. Interventi che possono essere evidenziati dall’azienda stessa, se per esempio si accorge che un prodotto nel suo e-commerce costa 10 €, ma ha un costo di trasporto che è sempre di 10 €. Questo prodotto verrà infatti comprato solo se è l’unico modo per averlo, ma se lo si trova anche da altre parti non verrà acquistato facilmente.

Considerazioni di questo genere le può e le deve necessariamente fare l’azienda stessa.

Ma ce ne sono anche altre, come per esempio:

  • la presenza di vari metodi di pagamento;
  • l’usabilità del portale;
  • la semplicità del percorso di acquisto.

Queste invece sono considerazioni specifiche che possono arrivare dai consulenti specializzati di Sanmarco Informatica.

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Le soluzioni per e-commerce di Sanmarco Informatica

Lavorando con Prestashop ed essendo un’azienda certificata Prestashop Partner, Sanmarco Informatica conosce come usare i plugin specifici, che si prestano a risolvere il problema dei carrelli abbandonati.

Ad esempio, quando un utente mette un prodotto dentro il carrello e poi non conclude la transazione, con Prestashop è possibile automatizzare il fatto che gli venga spedito un coupon con lo sconto del 5% sul primo acquisto.

Se l’azienda cliente non conosce questa possibilità, se la aspetta da un consulente esperto in soluzioni digitali B2C. Lo può fare quindi un professionista di Sanmarco Informatica, e soprattutto può anche adottare degli accorgimenti particolari che derivano dalla lunga esperienza di progettazione e sviluppo di portali web.

Perché, ad esempio, nel caso ci siano troppi step per la compilazione dei dati che servono per formalizzare un ordine, Sanmarco Informatica ha realizzato il One Step Checkout, dove in un’unica pagina si inseriscono tutti i dati che servono a rendere più agevole la transazione rispetto a qualsiasi altro standard esistente. Due casi reali di One Step Checkout già realizzati sono il sito di Domori e quello di Dammann Italia.

Tutto questo è frutto della lunga storia che 4words ha nella realizzazione di portali e-commerce, anche per aziende meno esperte in quest’area. 4words, Business Unit di Sanmarco Informatica dedicata allo sviluppo di e-commerce B2B, sviluppo app e implementazione di software CRM, capitalizza la propria esperienza affinché la scelta progettuale delle aziende clienti sia soddisfacente anche in termini di vendite, riducendo la percentuale dei carrelli abbandonati.

Il carrello abbandonato è infatti un problema molto sentito dalle aziende e che è presente in percentuali molto alte, anche se magari hanno già del traffico qualificato, o hanno già fatto correttamente attività SEO e campagne Pay per Click.

Spesso quindi un’azienda investe molto affinché gli utenti in target entrino nel proprio portale ecommerce, trovando così il target giusto che naviga nel catalogo, ma che non compra i prodotti a causa delle inefficienze descritte in precedenza.

In Sanmarco Informatica ci sono le competenze per far fronte a tutte queste problematiche: richiedi subito una consulenza per lo sviluppo di soluzioni digitali su misura!

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