Ecco 10 punti da considerare quando se ne progetta una:
- Chiarezza. L’infografica è fatta per trasmettere e condividere dati. Renderla incomprensibile e complicata è un errore.
- Ricerca dei dati. I dati sono la parte essenziale dell’infografica: chi legge vuole trovare dei dati, delle percentuali, dei rapporti, ma soprattutto vuole sapere qualcosa di più su quell’argomento.
- Spessore delle informazioni. Le informazioni esposte nell’infografica devono essere significative, perché la loro rappresentazione grafica è più efficace di una spiegazione a parole. Usare informazioni poco significative la rende debole.
- Narrazione. L’infografica ha un suo andamento, una trama che ha un inizio ed una fine. Si deve sviluppare in modo che il lettore vi entri curioso e ne esca soddisfatto.
- Più livelli di comprensione. L’infografica deve poter essere letta in vari modi e da diversi punti di vista, dare nuove prospettive ai dati esposti e soprattutto aprirsi dimensionalmente, senza rimanere schiacciata da una visualizzazione a 2 dimensioni.
- Effetto Maelstrom. Il lettore deve provare una leggera vertigine iniziale e poi immergersi nel flusso dell’infografica come in un gorgo. Ovviamente deve uscirne sano e salvo!
- Citare le fonti. Sempre citare le fonti da cui provengono i dati, sia per rendere l’infografica più credibile e verificabile, sia per doverosa etica professionale.
- Buona scrittura. Le infografiche migliori sono quelle che sono anche ben scritte. La parte testuale è fodamentale.
- Leggibilità. Preparando l’infografica bisogna considerare il media su cui verrà visualizzato e la sua dimensione di lettura. Prepararla per una cartolina o per un poster cambia molto le cose.
- Originalità. Chiunque può creare un grafico a torta in Excel, solo qualcuno può creare infografiche. Essere originali, sperimentare e osare è un dovere.
L’idea dell’articolo ed alcuni punti di questo elenco sono presi dall’articolo “11 reasons your infographic isn’t an infographic” di Ian Lurie.
Fonte: zuppagrafica.com